venerdì 25 novembre 2011

Bambini, cetrioli e mirtilli


Nella cittadina dove vivo esistono molte possibilita' per una mamma che vuole far socializzare il proprio bimbo in eta' prescolare ed evitare che passi tutto il tempo attaccato alla sua gonna.
La comunita' organizza molti eventi e molti luoghi di incontro fissi: ogni giorno della settimana si puo' portare il proprio bimbo a gruppi di gioco, attivita' in palestra e cosi via. Quasi tutte le attivita' sono gratuite o ad un prezzo irrisorio e permettono di spendere una manciata di ore fuori casa, insieme ad altre mamme e bambini, in ambienti sicuri e sotto la gestione delle istituzioni pubbliche.
Qualche giorno fa io e mia mamma (che era qui in visita) abbiamo portato mio figlio, di circa 2 anni, ad una di queste attivita' mattutine. Si chiama "Family place", cioe' un luogo per la famiglia. In questo caso usano la struttura che accoglie i bambini dopo la scuola e che e' dotata di tutto: bagni, cucina, ampia area gioco (qualche settimana fa c'era anche un porcellino d'India, per la delizia di mio figlio).
La mattinata si e' svolta cosi: gioco libero per circa un'ora e mezza, con genitori che supervisionano, fanno quattro chiacchere e bevono una tazza di caffe'; pulizia e messa in ordine; mezz'oretta di canzoncine e racconto di storie (da parte di una educatrice); lavaggio mani e merenda, portata sempre dall'educatrice. Volete sapere cos'e' stata la merenda? Beh, di solito danno yogurt, frutta e composta di mele. Questa volta pero' l'educatrice ha dimenticato a casa il tutto e ha rimediato con quello che aveva in macchina come cibo di emergenza (lo so, fa molto 'Grande Nord', ma qui non si sa mai, fuori dalla citta' siamo veramente in mezzo alla foresta!).
Quindi, ecco i bimbi che, tutti seduti al tavolo e senza un piatto o un tovagliolo, hanno divorato pickles (cetriolini in agrodolce), patatine di mais e mirtilli disidratati... ho sbirciato la reazione di mia mamma, tipica nonna italiana: non ha fatto una piega. Ha detto: "beh, hanno pulito il tavolo, e guarda quella bambina piccola come mangia i cetrioli!".
Che dire: sono proprio contenta di abitare qui! Forse mio figlio verra' su un po' boscaiolo, ma senza dubbio senza troppe paranoie inculcate da noi adulti!

venerdì 18 novembre 2011

Ristrutturare la casa (3)


So che vi starete chiedendo: il pavimento e' stato finalmente terminato?
Finalmente si.
Tra l'installazione nelle 3 camere da letto e lo stato attuale (non piu' l'odiata moquette nel resto della casa) ovviamente abbiamo avuto altre vicissitudini, dovute piu' che altro all'incapacita' della project manager del negozio di usare una calcolatrice: ancora sbagli nel calcolo della metratura e nei preventivi...
Per tirarci su il morale, abbiamo ingaggiato un carpentiere per effettuare alcuni lavoretti fuori e dentro casa: una staccionata, qualche aggiustatina al tetto, un nuovo muro (tanto qui i muri si tirano su in un attimo).
Il nostro carpentiere ci deve aver preso in simpatia, perche' continua a portarci dei piccoli doni: muffins, caramelle, torta di more, regalini da riportare in Italia per mia mamma (la quale non parla una parola di inglese ma si fa capire a gesti).
I casi sono due: o vuole guadagnare la nostra fiducia per poi drogarci con una fetta di torta di mele e svaligiarci la casa (che non e' neanche arredata, tra l'altro!) oppure gli facciamo pena...
Vista pero' la tariffa oraria del carpentiere (50$/orari e' la base) abbiamo deciso, finalmente, di buttarci nel famigerato DIY, ossia Do It Yourself, ossia Me Lo Faccio Io, ossia ore e ore di training guardando canali tematici e video su Youtube.
Per il momento, mi sono trovata a:
- imbiancare (ok, gia' fatto in passato, ma le pareti in legno nascondono qualche scherzetto antipatico)
- strappare la carta da parati (cavolo, che lavoro di emme!)
- tirare via la moquette (temevamo fosse incollata al cemento della soletta: per fortuna era solo appoggiata!)
- piastrellare (piccole superfici)
- progettare un nuovo ripiano piastrellato a mosaico per il lavandino (ci ho preso gusto, a piastrellare!)
Mio marito mi conosce e bene e non si scompone mentre guardo con cupidigia i banchi sega, torno a casa con strumenti chiamati "Mastercraft" invece di vestiti e butto giu' pezzi di muro a martellate.
Non vedo l'ora i prossimi giorni di mandare mio figlio all'asilo, cosi' potro' provare in pace il nuovo banco sega e isolare il pavimento della taverna con l'ultimo ritrovato in campo di isolamento... :-))