giovedì 13 dicembre 2012

I pompieri :-)

Il nostro bimbetto di 3 anni frequenta un asilo cittadino, per un paio di mattine alla settimana.
Sotto la guida di due meravigliose maestre i bimbi possono giocare, dipingere, pasticciare con colla - carta - brillantini, sperimentare con sabbia - acqua - mais - farina e fare altre cose interessanti.
In piu' vengono portati, ogni tanto, a fare piccole gite cittadine, tutte a pochi metri di distanza: il mese scorso sono andati in biblioteca e ieri alla caserma dei pompieri.
Siccome i genitori sono invitati a queste gite (anche per fare un minimo di assistenza) io e mio marito non ci siamo fatti perdere l'occasione. Alle 9 del mattino eravamo tutti davanti alla caserma, i genitori piu' esaltati dei figli a dire la verita'.
I pompieri (come tutti i rappresentati dello stato in divisa, qui in Canada) sono molto affabili.
Hanno fatto vedere un cartone animato con protagonista un cane pompiere, che ha spiegato come comportarsi in caso di emergenza; hanno fatto vedere dei disegni tematici (il fuoco - non si tocca; i fiammiferi - li usano solo gli adulti; e cosi' via) e hanno fatto fare una piccola esercitazione ai bimbi ("stop - drop - roll", ossia in caso si abbiano i vestiti incendiati bisogna fermarsi, buttarsi per terra, coprirsi il viso con le mani e rotolare). Li hanno fatto salire sul camion dei pompieri e vedere tutta la attrezzatura e hanno fatto vedere la divisa completa ai bambini, dicendo che se vedono qualcuno vestito cosi' non devono avere paura. La chicca finale: c'e' stata una chiamata di soccorso e i bambini hanno visto partire il camion a sirene spiegate.
Le istituzioni, qui, cercano di indottrinare i bambini ad avere fiducia e cercano di insegnare fin da piccoli le procedure di emergenza.
Il risultato della visita di ieri e' stato che nostro figlio stamattina ci ha gia' sciorinato tutta una serie di cose che ha imparato ieri, esibendosi anche in una simulazione di "stop - drop - roll" (vedi sopra). Tutte cose che piu' o meno abbiamo iniziato a insegnargli anche noi e che si sono un po' perse in mezzo alle altre mille cose che lui si sente dire ogni giorno... ma che, dette da un pompiere in divisa, rimangono molto piu' in mente!!

lunedì 12 novembre 2012

martedì 14 agosto 2012

Mettersi in proprio in Canada

In Italia non mi sarei mai sognata di mettermi in proprio. L'idea di aprire la partita iva mi ha sempre terrorizzato (complici i racconti di qualche amico coraggioso che l`ha fatto).
Qui, dopo aver fatto corsi di aggiornamento in Universita' (online) ed essermi documentata, ho deciso di aprire la mia piccola attivita`in proprio, come freelance, da casa.
Ovviamente ho optato per la soluzione piu`semplice, cioe`una ditta individuale con sede a casa mia. La cosa piu`lunga e`stata documentarmi, ma i siti web governativi offrono tutte le risposte e in piu`ho anche chiesto in giro a qualche conoscente.
In un pomeriggio, con un totale di 70 dollari per le pratiche, ho richiesto il ``business name`` (cioe`il nome della mia azienda, ma era opzionale) e il ``business number``(una sorta di partita iva).
Ho anche inviato, nello stesso tempo, la richiesta per il permesso di aprire l`attivita` al "comune" (che mi costera` 150$ all`anno) e la richiesta per la copertura assicurativa in caso di malattia (ma avrei potuto farne a meno).
Ho richiesto in banca una carta di credito che usero` solo per la mia attivita` e ho aperto un conto corrente sempre con lo stesso scopo.
Il permesso dal  "comune" l'ho pagato online tramite carta di credito (3 minuti) e dopo due giorni mi e' arrivato via posta.
Siccome lavoro in proprio posso chiedere delle sovvenzioni governative per l'asilo di mio figlio (che come gia' avrete capito costa non poco).
Insomma, nulla di traumatico.
Ovviamente dovro' assumere, al tempo della dichiarazione dei redditi, un commercialista che sbrighera' la pratica ma ricordo che la dichiarazione dei redditi "personale" (mia e di mio marito) di solito la faccio di persona, pagando circa 30 dollari (per entrambi!) per l'uso del software.
Sempre parlando di dichiarazione dei redditi, la cosa sorprendente e' che si puo' inviare online e dopo circa una settimana arriva la conferma che e' stata revisionata. Se ci sono stati errori, l'agenzia delle entrate canadese (CRA - Canada Revenue aAgency) informa con un pacato avviso che "secondo il CRA c'e' un errore" e corregge automaticamente il tutto. Se poi uno vuol fare appello, puo' farlo senza tante storie. In caso di rimborso delle tasse, indovinate in quanto tempo arriva? Una settimana.

Perche' in Italia occorre sempre soffrire???

giovedì 14 giugno 2012

Ancora sugli asili canadesi

Il problema degli asili esiste anche in questo meraviglioso Paese. Un asilo nido costa, per un bimbo sotto i 3 anni nella Provincia del British Columbia, dai 35 ai 60 dollari al giorno a seconda della citta' e della fortuna che avete dalla vostra parte. Alcuni asili offrono tariffe piu' basse per bambini sopra i 3 anni e nel caso di fratelli/sorelle. Il mio ovviamente no... In Quebec esistono questi fantomatici asili a 7 dollari al giorno, presi d'assalto e con liste di attesa di oltre 2 anni. Solo in Quebec, pero!! La maggior parte degli asili sono privati, cioe' in famiglia. In sostanza c'e' una signora piu' o meno giovane che puo' tenere in casa un certo numero di bambini (piu' sono piccoli, meno ne puo' tenere). In genere sono case attrezzate e con tanto di licenza, nel senso che sono controllate dal Governo. Esistono poi, dai tre anni in su, i Preschool. Purtroppo si tratta di asili part-time. Forse i canadesi sono spaventati dall'idea di mandare i figli all'asilo a tempo pieno, ma questi Preschols funzionano solo per un paio di mezze giornate alla settimana. Insomma, una sorta di gruppi-gioco senza genitori, ma inutilizzabile se questi devono lavorare. Personalmente sto iniziando adesso la ricerca di una asilo piu' grande per mio figlio, che possa ospitarlo tutti i giorni regolarmente, ma l'unica struttura che avevo trovato (un asilo Montessori, qui molto di moda) ha chiuso per mancanza di studenti... che sfortuna! Non ho ancora capito, di fatto, quanti asili non privati ci siano qui al paesello. Per fortuna uno degli uffici governativi che si occupa dei bisogni delle famiglie mi ha mandato una breve lista da consultare, a cui dovro' ovviamente far seguire telefonate, visite, etc. Un vero e proprio lavoro insomma! Data la penuria di asili, forse dovrei lasciar stare l'idea del B&B e aprire un "childcare"!! :-)

giovedì 7 giugno 2012

Fai da te selvaggio (disaster DIY)

Circa un mese fa, spossati dopo mesi di lavori in casa "fai da te" comprendenti posa del pavimento, piastrellature varie, imbiancatura delle pareti e disboscamento del giardino, abbiamo deciso che quando e' troppo e' troppo e abbiamo assunto un "tuttofare". Ci e' sembrato un buon carpentiere, un uomo educato e un lavoratore da tariffe modiche. Purtroppo il tutto era troppo bello per essere vero. Questo individuo si e' comportato impeccabilmente nei lavori iniziali per poter approfittare della casalinga inetta (cioe' io, secondo lui) e sparare poi lavori extra qua e la'. Ha inoltre la cattiva abitudine di perdere con una puntualita' incredibile l'autobus e di telefonare per farsi andare a prendere (e riportare ovviamente a casa). All'inizio siamo stati gentili, poi ci siamo rotti la uallera, soprattutto quando ha iniziato a chiedere di essere pagato in anticipo (!!) e ha fatto durare un lavoro da due giorni una settimana. Ma, soprattutto, il tizio in questione ha commesso l'errore piu' grosso della sua vita quando mi ha detto che il lavoro di imbiancatura era venuto male perche' IO L'HO AIUTATO. Mai, mai dire a una: a)donna, b)permalosa, c)dotata di una certa manualita' in quanto d)perito meccanico e designer che un lavoro e' venuto male per colpa sua. Mi sono fumate le orecchie. Cosi mi sono rimessa a fare i lavori in casa, stufa di essere presa per i fondelli. Ammetto di avere avuto momenti di instabilita' mentale negli ultimi giorni, ma quando mi sono trovata con il lavandino in braccio davanti ai commessi della ferramenta dietro casa ho capito quanto la situazione fosse esilarante. Con i vari pezzi smontati in mano, non avendo mai fatto un lavoretto di idraulica e con la barriera linguistica, sono riuscita a farmi dare i pezzi che mancavano e ad ultimare il mio ultimo progetto: nuovo ripiano del bagno (da me piastrellato) con installazione del nuovo lavandino e del rubinetto. D'altronde, mica ho studiato progettazione meccanica per 5 anni per niente!! Mio marito mi ha chiamato "Lucilla SuperMario"... :-)

martedì 1 maggio 2012

Tasse comunali e rivolta popolare

Da un paio di mesi, qui al paesello, il giornale cittadino e' pieno di articoli sulle imminenti tasse comunali. Il problema e' questo: fino a qualche anno fa (un paio mi sembra) qui a Campbell River c'era una grossa azienda (una cartiera) che dava lavoro a parecchia gente e pagava una grossa porzione delle tasse comunali. Da quando ha chiuso, non solo ha lasciato a casa parecchie persone ma ha anche lasciato un buco nel bilancio cittadino di circa 3.6 milioni di dollari. Nelle tasse comunali che si pagano ogni anno direttamente al 'Comune" sono comprese le tasse di proprieta', dell'acqua, dell'immondizia, quelle scolastiche e l'autoctona Irpef, per una cifra media diciamo tra i 2000 e i 3000 dollari (per una casa monofamilgiare, diciamo). Orbene, il consiglio comunale (composto dal Sindaco e da 6 consiglieri) ha votato per quest'anno un aumento delle tasse del 13% circa fino ad arrivare ad un totale, nei prossimi 3 anni, del 25%. Il voto non e' stato unanime: il Sindaco e tre altri consiglieri hanno votato contro. Visto il risultato del voto, il Sindaco ha chiamato i cittadini alla "rivolta popolare" contro l'aumento delle tasse... dico io, l'abbiamo mai visto in Italia?? :-)) La questione e' spinosa: la citta' e' in deficit ma vuole mantenere i servizi pubblici ad un certo livello (molto buono, a detta di tutti i cittadini). Pero' i soldi da qualche parte devono saltare fuori. Ci sono anche parecchi sprechi di denaro ed e' su questo punto che il Sindaco stesso e i cittadini si sono, come dire, indignati. Il succo del discorso e' questo: aumentare le tasse del 25% in tre anni ad una popolazione a reddito fisso (composta da parecchi pensionati e disoccupati) e' ridicolo, soprattutto quando i consiglieri approvano poi delle spese folli (credo di aver capito che sotto i ventimila dollari sia a discrezione del singolo consigliere approvare il pagamento). La gente non e' disposta a fare ulteriori sacrifici economici se vede il proprio Comune buttare i soldi dalla finestra... tutto il mondo e' paese. La cosa meravigliosa e' che da due mesi la gente scrive lettere al giornale, fa picchetti di protesta (si, come quelli che si vedono nei film, con le persone con i cartelli!!), va alle riunioni del consiglio comunale e chiede la parola. Nessuno qui ha paura di dire apertamente e pubblicamente che se le tasse aumenteranno dovranno rinunciare a comprare le scarpe da ginnastica al figlio per pagarle. I consiglieri che hanno votato per l'aumento delle tasse dichiarano che non faranno marcia indietro. Vedremo come andra' a finire...

giovedì 5 aprile 2012

Nomi fantasiosi

Da quando mio figlio ha iniziato a frequentare il daycare e i vari appuntamenti-gioco per bambini, ho iniziato a rendermi conto che i canadesi amano i nomi diciamo "fantasiosi".
Forse per noi italiani, legati al calendario dei santi e alla Chiesa Cattolica, e' impensabile dare un nome inventato di sana pianta... ma a giudicare dai nomi che sento qui la creativita' impazza.
Credo che sia un misto di fattori: qui ci sono nomi stranieri, nomi stranieri storpiati, nomi tradizionali, nomi tradizionali storpiati, nomi presi dai personaggi televisi...
Qualche esempio di nomi sentiti/visti sulle etichette dei bimbi: si va dal banale Jackson/Jakson (che qui e' un nome proprio e non solo un cognome) a Breanna, Oaklin, Landin, Makenna, Makenzie, Keyla, Skyla, Kane, Maple (come l'albero e lo sciroppo), Quinlyn, Usher (usciere!), Qristina (con la Q)...
Ammetto la mia ignoranza, in alcuni casi: dall'Italia siamo abituati ai nomi anglofoni che si sentono tutti i giorni da radio/giornali/telefilm etc, per cui probabilmente alcuni di questi nomi sono ben radicati nella cultura canadese.
La mia impressione pero' e' che qui non ci si faccia troppi problemi: non si e' sicuri dello spelling di un nome o si vuole dare un segno di distinzione al proprio figlio? Ecco che il nome Seann diventa Shaun (come Shaun the sheep!!) o Shawn, tutti pronunciati allo stesso modo.

venerdì 23 marzo 2012

La patente di guida - felice epilogo

Fare (cioe' RI-fare) la patente di guida in Quebec e' stato tremendo (vedi post del Giugno 2010).
Mio marito ce l'ha fatta, io ho tergiversato e quando mi sono decisa a prenotare l'esame pratico mi sono trovata la solita, maledetta lista di attesa Quebecois (o meglio Montrealese! a Montreal ci sono liste di attese lunghissime per ogni cosa...) e nel frattempo ci eravamo gia' trasferiti in British Columbia.
Con mio grande stupore (e sollievo) Vancouver non e' ingolfata di liste di attesa come Montreal. Nel caso della patente di guida, ho potuto riscontrare i seguenti punti favorevoli:
- piu' sedi della "motorizzazione civile" (ICBC), mentre a Montreal ne esiste solo UNA (da qui le liste di attesa chilometriche)
- burocrazia piu' snella per gli immigrati: stanca di dover fare il solito balletto delle traduzioni (ecche', mo' pure la traduzione in inglese!) mi sono incaponita e informata e ho fatto la traduzione da me. Poi sono andata in Consolato a farla vidimare, spendendo quindi molto meno. L'ICBC l'ha accettata senza problemi.
- tempi di attesa per l'esame teorico: nullo, l'ho fatto il giorno stesso che mi sono presentata nella sede. E' computerizzato, e la cosa assurda e' che appena raggiungi il punteggio richiesto per passare l'esame il test si stoppa: se non conosci qualche risposta, puoi saltarla finche' ne arriva una di cui sei sicuro. Il test e' inoltre multilingue.
- tempi di attesa per l'esame pratico: 2/3 settimane, e avrei potuto anche avere un interprete al mio fianco per l'esame pratico (i cinesi lo fanno).
A giugno 2011 sono quindi riuscita ad avere la tanto agognata patente di guida canadese...VRROOOMMM!!

sabato 17 marzo 2012

Winter storm - ossia la Tempesta Perfetta


George Clooney era per mare, quando e' arrivata la tempesta perfetta, e ci ha lasciato la pelle.
Noi eravamo in casa, quest'ultimo lunedi mattina, e siamo solo rimasti senza elettricita' per 27 ore (quindi niente luce, fornelli funzionanti, riscaldamento) e siamo pure stati fortunati: c'e' gente che e' rimasta senza luce per tre giorni.
Una coppia di tedeschi che abbiamo conosciuto, che abita 100 km piu' a sud, ci aveva avvisato: "Lassu' l'inverno e' tremendo, con tempeste e vento". Noi abbiamo fatto un po' spallucce, per poi accorgerci che in effetti avere pioggia e vento a 100 km/orari almeno una volta a settimana non e' in effetti piacevole... ma insomma ci stavamo abituando. Si esce di casa ben coperti e si impara a non usare piu' l'ombrello e il giorno dopo si raccolgono i quintali di rami in giardino. Ho anche preparato una dispensa di emergenza, con cibi in scatola gia' pronti che non richiedono l'uso del fornello; in piu' abbiamo torce e un camino a legna.
Pero' vedere i danni il giorno dopo questa ultima tempesta e' stato tremendo. Noi per fortuna ne siamo usciti indenni, ma ci sono state decine e decine di alberi sradicati, qualcuno caduto su case e macchine (e qui gli alberi hanno un'altezza media di 30 metri!), tronchi portati dal mare sulla strada e, come dicevo, niente elettricita' per parecchie ore.
Il giorno dopo sono andata a comprare altre torce e una scorta di pile. Mio marito ha comprato un generatore di emergenza e presto compreremo un fornello da campo. Anche la dispensa di emergenza va rifornita, con cibo pronto e acqua (anche l'acquedotto ha rischiato di andare in tilt e ha funzionato grazie ai generatori di emergenza).
Insomma, qui tutti hanno pensato che e' stata un prova generale per il "Big One", il grande terremoto che da questa parte del mondo tutti aspettano da anni.
Essere ottimisti e' una cosa (e noi lo siamo), ma essere impreparati e' proprio da scemi!!

(foto tratta da http://www.campbellrivermirror.com/news/134704393.html)

martedì 28 febbraio 2012

Il lato positivo in tutte le cose... fin troppo!


Ogni tanto mi stupisco seriamente.
Parliamo ancora di cibo, dopo il servizio TV visto l'anno scorso sui polli carichi di superbatteri resistenti agli antibiotici (yu-huu!).
http://siamoincanada.blogspot.com/search/label/pollo - per chi volesse rileggerlo.

Qui in Nord America si strafogano di cibo spazzatura, che non mi vengano a raccontare balle. Vedo gente obesa tutti i giorni e nei supermercati e' un tripudio di schifezze gastronomiche. Ma davvero qui la gente crede che anche la mayonese sia salutare??? Beh, a quanto pare si.
Mi spiego: quando comprate qualsiasi cosa da mangiare, la confezione riporta la tabella con tutte le informazioni alimentari ma, siccome siamo nella patria del marketing, per convincere la gente che mangiarsi tutti i giorni mayonese, biscotti al cioccolato, salse di tutti i tipi sia una cosa salutare, si sono buttati a corpo morto sul lato positivo della faccenda (vi ricordate Pollyanna, quell'odiosa bambina sempre ottimista? Beh, e' la stessa filosofia).
Ecco quindi cosa leggete sulle etichette:
- mayonese: "ricca di omega 3" (ah, beh ma allora mi strafogo!)
- Nutella (mi scusino i signori Ferrero, adoro la Nutella, non fatemi causa): "senza conservanti, senza coloranti artificiali, ricca di vitamine E"
- biscotti al cioccolato: non potendo trovare altro, sono prodotti "con il 100% di gas naturale, che aiuta a ridurre le emissioni di carbone"
- burro di arachidi (ricordatevi che qui il pranzo del canadese medio e' un sandwich burro di arachidi e marmellata): "fonte di 4 elementi nutritivi essenziali (??), senza grassi transgenici, basso tenore di grassi saturi"
- e via dicendo.
Io e mio marito quando leggiamo 'ste cose sogghignamo. Insomma, se mettiamo la mayonese nel panino sappiamo benissimo che non e' propriamente una cosa salutare e cerchiamo di limitarci. Non ci facciamo illusioni. Ma a quanto pare il resto della gente ci crede, al lato positivo, perche' hanno dovuto fare un servizio televisivo di denuncia sul fatto che sulle confezioni le aziende scrivono informazioni fuorvianti... ma santo cielo, se vi mangiate tutti i giorni quintali di burro di arachidi, un sospettino sul perche' avete il colesterolo a mille non vi viene?? Ah no, scusate, il burro di arachidi e' "a basso tenore di grassi saturi"...

sabato 4 febbraio 2012

Crime of the week (il crimine della settimana)

Due volte alla settimana riceviamo il giornale cittadino, che riporta la cronaca locale.
Le rubriche piu' interessanti e, per un italiano, sbalorditive, sono "Crime of the week" e "Suspect wanted" (ossia i ricercati dalla polizia).
In parole povere, la polizia locale fa un resoconto dei crimini avvenuti in settimana e chiede ai cittadini di collaborare fornendo informazioni (che vengono raccolte anonimamente e con tanto di ricompensa); in piu' pubblica con foto segnaletiche e dettagli fisici l'elenco dei ricercati (e anche qui scatta la ricompensa a chi fornisce informazioni).
Guardate questo link: http://campbellriver.crimestoppersweb.com/wanteds.aspx
Non si fanno mica tanti problemi qui. E' dovere del cittadino collaborare e il cittadino e' tenuto a sapere cosa succede in citta'. Per esempio, qualche settimana fa hanno segnalato che circolava un furgone che sembrava seguisse i ragazzi all'uscita da scuola: e' scattato subito l'articolo sul giornale per mettere in guardia i cittadini.
In Italia vi spaventano le ronde padane? Qui sono la prassi. Un certo numero di cittadini, volontari ma "selezionati" dalla polizia, pattugliano regolarmente la citta' e fanno da occhi, riportando attivita' sospette. Siccome sono collaboratori riconosciuti, la polizia si fida delle loro chiamate di intervento.
Inoltre la politica dell'RCMP (le Giubbe Rosse, in sostanza, che qui e' la Polizia punto e basta) e' quella di fare parecchie "public relations" con il cittadino: vi puo' capitare di vederli fare salire sulla moto (ferma, ovviamente) il bimbetto di turno, oppure di vederli tenere qualche breve conferenza a qualche manifestazione/riunione/festa e via dicendo.
Un'altro metodo utilizzato e' quello del "moralizzatore": pare esista una pattuglia di poliziotti dedicata solo al fare una paternale piuttosto convincente (ma non chiedetemi che metodi usano, non lo so!!) quando incontrano casi di vandalismo, disturbo della quiete pubblica, etc... quando me l'hanno raccontato (un'agente donna dell' RCMP) ho subito pensato al "moralizzatore' delle Iene... :-)

giovedì 5 gennaio 2012

Uno stato per le famiglie


Il Canada e' un ottimo Paese per chi ha messo su famiglia.
Esistono tantissimi aiuti e contributi che aiutano a sgravare le spese che quotidianamente ci si trova ad affrontare.
Al di sotto di un certo reddito si ottengono numerose agevolazioni, e la cosa bella e' che e' sempre la stessa tabella (emanata dal Governo) che viene utilizzata per queste agevolazioni. Non occorrono quindi calcoli complicati e non esistono diversi pesi e misure: una sola tabella viene utilizzata per calcolare tutti gli sgravi.
Onestamente, trovo che la soglia di circa 29000 dollari/anno per una famiglia di 3 persone non sia male (22000 euro circa).
Entro questa soglia e se quindi avete figli minorenni a carico potete richiedere sovvenzioni mensili (che vi arrivano direttamente e puntuali sul conto corrente), ingressi gratis o scontati della meta' in strutture comunali (piscine, palestre, corsi di qualsiasi tipo), rimborsi sull'assicurazione mensile sanitaria (che qui e' obbligatoria), sconti sulle tasse di proprieta' della casa (non vi lamentate dell'ICI italiana, qui si viaggia minimo sui 2000 euro l'anno).
Il Governo dona borse di studio a fondo perduto o prestiti a tassi ridicoli per chi desidera studiare a tutte le eta' e se studiate e mandate vostro figlio all'asilo vi arrivano degli aiuti anche per questo.
Non e' il paese della cuccagna (non che si possa vivere parassitamente sulle sovvenzioni) pero' gli aiuti ci sono e richiederli comporta procedure facili e snelle, con risposte rapide.
Vogliamo poi parlare dei supermercati? Se avete l'occhio attento, ogni volta che andate a fare la spesa potete trovare prodotti scontati del 30-50% solo perche' piu' o meno vicini alla data di scadenza. I saldi esistono tutto l'anno (saldi veri minimo del 30%) ed e' anche facile tenerli d'occhio perche' 2 volte la settimana vi arriva a casa il giornale cittadino con dentro un bel plico di pubblicita'.
Se utilizzate il buono sconto ritagliato dal giornale nessuno vi guarda male ed esistono numerosi negozi di "seconda mano" dovete potete trovare dei veri e propri tesori a prezzi ridicoli.
Insomma, far quadrare il bilancio famigliare e' piu' facile, qui in Canada.
Piccola nota polemica: quando abitavamo in Quebec abbiamo notato che in quasi tutti i ristoranti i bambini mangiavano gratis (addirittura al di sotto dei 12 anni, un'eta' certo non infantile!); qui in British Columbia i bambini pagano meno, ma pur sempre pagano... pero' quanto meno hanno i loro "menu' speciali" (che puntualmente nostro figlio disprezza, a dire la verita', dato che a 2 anni e mezzo e' gia' fruttariano-vegano-macrobiotico etc)... :-)