giovedì 26 agosto 2010

Lasciando il Québec

Alla fine ci trasferiamo in British Columbia, a Vancouver (detta anche "Il paradiso del Canada" per via del clima, mica dei prezzi delle case! Grrr...)
Piccola lista delle cose che mi mancheranno e che non mi mancheranno di Montréal:
- mi mancheranno:
1. i nuovi amici che abbiamo trovato, pochi ma buoni e interessanti
2. il Parc La Fontaine, miniera inesauribile di elementi bizzarri
3. il bar "Kilo" e la cameriera simpatica
4. i ristorantini "Club Sandwich" e "Lafayette", per le nostre pantagrueliche colazioni
5. Tele Quèbec, che trasmette i film di Don Camillo (in francese, ovviamente), i vecchi western, i cartoni animati del mattino
6. le vecchie che mi fermano per strada per fare i complimenti al mio bimbo parlando un francese quebecois strettissimo che non capisco (ma vabbè...)
- non mi mancheranno:
1. i ciclisti che pedalano sui marciapiedi nonostante i chilometri e chilometri di piste ciclabili di Montrèal (qualche maleducato esiste anche in Canada!)
2. l'agente immobiliare che ci ha affittato l'appartamento, che ci entra in casa senza bussare e non dice mai "buongiorno" e soprattutto "arrivederci" alla fine delle visite (per mostrare l'appartamento ai nuovi potenziali inquilini)
3. gli sbandati della Rue Sainte Catherine, che ogni tanto sconfinano anche nel parchetto giochi dei bimbi (per fortuna gira un sacco di polizia, quindi nessun pericolo)
4. i rumori notturni di chi ha fatto la nottata nella Rue Sainte Catherine (noto luogo di perdizione della città) e non ho capito perchè passa sotto casa nostra alle 4 del mattino in skate, cantando, bestemmiando, ravanando nei sacchi del "reciclage"
5. le vecchie che mi fermano per strada per dirmi che il mio bimbo ha i piedi freddi, o caldi, o è senza cappello e c'è il sole, o è vestito troppo, o è vestito troppo poco.

Grazie, Quèbec, per averci accolto così bene! Ci mancherai.

domenica 15 agosto 2010

Cupcake, dolcetti diabolici

All'inizio non ci ho fatto molto caso, ma poi pian piano ho iniziato a vedere pubblicità sui famigerati "Cupcake" un pò ovunque... e allora mi sono detta: "beh, proviamo ad assaggiarne uno!".
Così mi sono fatta consigliare da una amica autoctona, e mi sono recata in una piccola pasticceria specializzata in questi dolcetti. Visto il prezzo, ossia intorno ai $ 3.50 l'uno, ne ho presi giusto un paio e io e mio marito li abbiamo assaggiati... insomma, mi direte, ma cosa diavolo sono??
Ve lo spiego subito: sono delle micro-torte, un pò come i muffin insomma, tutti tondotti e splendidamente decorati e farciti, ma fatti proprio con un impasto da torta. Buoni, per carità, ma volete mettere con la nostra fantastica pasticceria italiana?
Spinta da un paio di programmi televisivi in cui pasticceri nordamericani si danno battaglia a colpi di chi realizza il cupcake più bello e buono (e visto il prezzo al dettaglio), ho acquistato al supermercato la confezione con il preparato e mi sono messa all'opera. Ho comprato anche la glassa al cioccolato per farcirli, illudendomi che avrei fatto dei capolavori culinari.
Ho subito scoperto alcuni fondamenti della perfetta creatrice di cupcake:
1. serve l'apposito stampo. Le formine di carta non supportano la pasta molliccia, che tende subito ad allargarsi e a far perdere la forma tonda (quella tipica del muffin, per intenderci). I miei cupcake sono venuti triangolari, ovali, quadrati, etc, ma neanche uno tondo!
2. serve la siringa per la glassa, sennò l'effetto scenico della decorazione va a farsi friggere. I miei cupcakes, già disgraziati, con la glassa spalmata a coltello sembravano usciti da un quadro di Picasso
3. la quantità di zucchero nell'impasto è mortale. Dico davvero. Li abbiamo assaggiati e ci siamo detti: "Buoni, un pò troppo dolci però", così giusto per curiosità sono andata a leggere gli ingredienti... santo cielo! Tenendo conto che la lista degli ingredienti va in ordine decrescente, il primo (prima ancora della farina!!) è lo zucchero, per un totale di 19 grammi di zuccheri su una porzione di dolcetto di 44 grammi... AARGH!

Per ora ho deciso di abbandonare i miei esperimenti. Magari ci riproverò più avanti, creando un impasto italico/casereccio e munendomi degli appositi attrezzi... :-)