venerdì 11 giugno 2010

La pizza di Gattuso

Da quando sono qui, ho una voglia irrefrenabile di pizza: alta, bassa, margherita, strafarcita... me la mangerei in tutti i modi possibili.
Ci siamo tolti la voglia di ordinarla a casa, insieme a bottiglie di pepsi, ali di pollo e sacchetti di dolcetti... poi però abbiamo optato per il "fai da te" :-)
In Italia non sono mai riuscita a fare una pizza decente, non chiedetemi il perchè... dopo un pò ho ceduto le armi; qui invece deve essere uscita la mia italianità ("tengo cuore italiano!", come dice Gerard Depardieu) e, complice l'impasto di Gattuso, sto ottenendo delle pizze alte, soffici, da leccarsi i baffi.
Sì, Gattuso: è una marca di cibi in scatola (simil-italiani, ovviamente) e al supermercato si trova anche questa busta magica con dentro farina e lievito: non so se sia merito di Gattuso o del forno, ma finalmente sono riuscita a fare un pizza squisita!!

giovedì 3 giugno 2010

Il colore delle pareti

Lo avevo promesso: un post solo sul colore delle pareti.
L'avevo notato subito, quando sono venuta in Canada la prima volta, ormai 7 anni fa: per forza, impazzavano i bagni viola!
Iniziamo a dire che i bagni (seguirà altro post) non hanno le piastrelle; se ce le hanno sono solo sul muro attiguo alla vasca da bagno. Per cui ci si può sbizzarrire con il colore: il nostro, per esempio, è di un beige scuro smorto. Un pò deprimente, in effetti, soprattutto perchè non ha finestre e quindi è già, come dire, buio per i fatti suoi.
Sinceramente mi sono chiesta perchè i canadesi amino usare colori forti ma tendenti allo scuro... mi spiego: se prendete un verde e ci mischiate del bianco, otterrete un verde pastello, tenue, luminoso; se ci mischiate del nero otterrete un verde cupo, magari anche "forte", bello saturo, ma sempre cupo... ecco, qui mischiano i colori col nero (per modo di dire, eh!), per cui avete cucine rosso cupo, camere grigio cupo, salotti blu cupo, etc etc... non è che i canadesi non amino i colori, anzi forse fin troppo, ma forse qualcuno dovrebbe fargli vedere un qualcosa di un pochino più solare...

Ordinare un caffè può sembrare più complicato del previsto...

Questa è una delle poche cose che qui, a volte, mi fa venire il nervoso: ordinare una cosa semplice come un caffè. Perchè qui non è semplice, o meglio, è il caffè a non essere semplice.
Andate da Starbucks, o da Cafè Depot, o da qualsiasi altra parte, e decidete di prendere un caffè al banco: pensate che con un banale "Un caffè piccolo, per favore" ve la caverete, e vi sbagliate. Iniziano le domande a raffica: da consumare qui o da asporto? latte o crema? quanto zucchero? vellutato? (cosa diav...?!) della casa? (urgh!) cannella? e via di seguito, ogni bar ha il suo ventaglio personale di domande. Se poi aggiungete il fatto che sì, capite il francese, ma ci sono delle domande a cui non siete pronti, tipo "vellutato" cosa diavolo sarà mai?
Poi voi dite "un caffè piccolo, lo bevo qui, 2 bustine di zucchero" e vi guardano male: "ma come" pensano, "io ti offro tutte queste possibilità e tu prendi un caffè nero e basta??"...
La stessa cosa vi capita quando ordinate i panini, la pizza, la colazione, etc, domande su domande a cui a volte non si sa dare risposta e allora si spara a caso :-)
Se trovate un cameriere simpatico che capisce il vostro imbarazzo e vi dà una mano, è quasi divertente, altrimenti preparatevi a fare la figura dei contadinotti che arrivano in città per la prima volta e a sopportare lo sguardo vagamente sprezzante di qualche ragazzino che si guadagna qualche soldo distribuendo caffè e panini, e non contempla il fatto che voi vi troviate spiazzati da tutta questa scelta.
Io, a dire la verità, a volte mi innervosisco. Forse il caffè dovrei prenderlo decaffeinato, ma è l'unica cosa che non mi chuiedono mai!!