mercoledì 30 gennaio 2013

Nelle maglie della burocrazia

Qualche mese fa abbiamo avuto la prima esperienza negativa relativa alla burocrazia canadese. In un Paese dove solitamente tutto funziona e la semplificazione burocratica esiste, siamo incappati in un controllo random relativo alla veridicita' della nostra residenza in Canada. Ed e' iniziato un incubo.
Vorrei quindi segnalare a chi e' regolarmente immigrato qui di leggere questo post attentamente e di farne tesoro.
Cosa e' successo?
La premessa: risiediamo qui regolarmente da quasi 3 anni, abbiamo tutti i documenti in regola ed percepiamo il sussidio mensile per nostro figlio.
Siamo stati selezionati a caso per un controllo per questo sussidio e abbiamo dovuto provare la nostra effettiva residenza su suolo canadese per il periodo da Ottobre 2010 fino a data corrente.
Cosa significa questo? Che il Governo ha chiesto di procurargli prove che abbiamo effettivamente vissuto qui e non altrove (... mi risulta difficile pensare che il Governo Canadese non sappia, tra dichiarazioni dei redditi degli ultimi 3 anni, utenze della casa, passaggi attraverso la dogana e quant'altro che non ci siamo mossi da qui se non per un mese, ma vabbe'...)
Che tipo di prove ha voluto il Governo? Copie delle dichiarazioni dei redditi? No. Ricevute, contratti, cedolini paga? No, troppo semplice. Ricevute dell'asilo di nostro figlio? Macche'.
Ha voluto delle LETTERE, scritte personalmente di pugno, da persone che confermassero che abbiamo preso in affitto,, comprato una casa, lavorato, studiato, frequentato l'asilo, il medico, etc. etc.
Un incubo.
Negli ultimi 3 anni, qui in Canada, abbiamo traslocato 4 volte, partendo da Montreal, passando per Vancouver e finendo a Campbell River. Per ogni passaggio abbiamo dovuto procurare delle lettere su TUTTO: lavori, asili, medici... abbiamo dovuto riprendere contatti ormai lasciati morire e chiedere se, gentilmente, ci fornivano delle lettere.
E' stato delirante.
Quasi tutti sono stati disponibili, ma qualcuno ha risposto picche, ed e' stato panico.
Un esempio: lo studio medico di mio figlio a Vancouver si e' rifiutato, con le scuse che ormai non era piu' un paziente e che non avrebbero rilasciato informaizoni al telefono. Ho detto: "vi mando una copia della lettera del Governo per farvi vedere che non sono pazza"; hanno risposto:"non riceviamo niente ne' per fax ne' per email" (vero, questi dati non sono pubblici, impossibile recuperarli) e "se il Governo vuole qualche informazione da noi, che ce lo chieda direttamente".
Benissimo: chiamo l'agente del Governo che si occupa della pratica e glielo riferisco. Lui mi ride in faccia:" Signora, io non chiedo proprio niente a nessuno". Mi sono sentita male.
Sono dovuta andare dall'attuale medico di mio figlio, fare mandare da lui una richiesta al precedente, assistere ad un balletto tira e molla di circa 2 mesi (il veccho studio medico faceva orecchie da mercante nel mandare il record delle visite di mio figlio - volevamo solo le date in cui era stato visitato!) e poi farmi fare una lettera dal nuovo medico che attestasse che secondo i vecchi record etc. etc...
La cosa che ci siamo chiesti e': e se qualcun'altro si fosse rifiutato di scriverci la lettera? e se mio figlio, per esempio, non fosse mai stato male in quei 10 mesi e non fosse mai andato dal medico? O non avesse frequentato l'asilo e fosse stato a casa con me? Come provavo la sua effettiva residenza su suolo Canadese?
Siamo ancora in ballo con questa storia, iniziata a Settembre.
Per cui un consiglio: tenete tutte le ricevute, copie dei contratti, etc etc (ma questo lo sapete gia'). Ma mantenete anche dei buoni rapporti sociali e iscrivetevi a corsi, lezioni, etc.
Potreste un giorno dover provare di avere effettivamente vissuto qui!!

7 commenti:

domenico paterna ha detto...

Un altro caso interessante, sappilo per il futuro, sarà la pensione. Potrebbero chiederti di dimostrare che sei vissuta qui: consigliano di tenere i passaporti ocn i visti e i biglietti aerei

Anonimo ha detto...

Che cose assurde! E perchè mai 2 righe scritte a mano, dovrebbero certificare più di un documento ufficiale?
Allora c'è qualche cosa che non va bene anche in Canada! Trovato! :)
Saluti da Alessandro.

ProjectEYE ha detto...

Ciao
Ho trovato il tuo blog per caso cercando informazioni sul lavorare in Canada. Grazie per l'avvertimento e per il post interessante. Io e la mia ragazza ci trasferiremo a Vancouver a settembre, essendo rientrati nella selezione del Working Holiday Visa.
Avrei delle domande in merito all'apertura di un'attività, se fossi disponibile potremmo sentirci via mail.
Grazie

ProjectEYE ha detto...

Ciao
Ho trovato il tuo blog per caso, cercando informazioni in merito alle esperienze di lavoro canadesi.
Io e la mia ragazza ci trasferiremo a Vancouver a Settembre, essendo rientrati nel programma vacanza-lavoro.
Avrei delle domande in merito all'apertura di un'attività o alla registrazione come libero professionista in Canada. Se fossi disponibile mi piacerebbe farti alcune domande via mail.
Grazie in anticipo

Unknown ha detto...

ciao ho appena letto il tuo post ed effettivamente devo dire che mi è venuta una certa ansia..
sono arrivata sul tuo blog cercando sul web un po' di informazioni riguardanti il Canada.
stiamo preparando tutti i documenti per richiedere la residenza permanente in Quebec.

trovo il tuo blog interessante e continuerò a leggerlo, a presto! :)

Lucilla ha detto...

Caro Domenico, non ho parole...

Lucilla ha detto...

Scusate il ritardo nella risposta dei commenti!! Il mio pc non mis egnalava nessun commento presente... e vabbè.
Grazie a tutti per la solidarietà. Adesso la faccenda è stata risolta ma continuo a ribadirne l'assurdità nella modalità dei controlli. Vi pare che la dogana Canadese non registri, di questi tempi, le volte che uno entra ed esce da questo Paese?
Per quanto riguarda l'apertura di un'attività, sia la mia che quella di mio marito sono state aperte quando eravamo già in possesso del Visa come Permanent Resident. Non ho idea di come funzionino tutte le altre possibilità nè tantomeno le famigerate sponsorizzazioni del lavoro, perchè non siamo passati attraverso quell'esperienza.